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Introduzione xix


sta la prima rivista a cui Eminescu collaborò (1866-1871) e dove videro la luce le sue prime poesie. Nel 1871 cominciò con Venere e Madonna la sua collaborazione alle Convorbiri Literare (Conversazioni Letterarie) organo del cenacolo Junimea (La Gioventù) di Iassy presieduto dall’Alexandrì e poi dal Maiorescu e a questa rivista rimase fedele fino alla morte. Tutta l’opera poetica di Eminescu comparve nelle colonne di questa gloriosa rivista che oggi agonizza miseramente, sopravvivendo quasi a sè stessa.

Ma torniamo ai tempi della prima collaborazione di Eminescu alla Familia del buon Vulcan.

Il quale, vent’anni dopo (1885), in un numero della sua tenace rivista (senza questa commovente tenacia de’ suoi intellettuali la Transilvania, la Bucovina e il Banato non avrebbero mai trovato la forza di poter conservare sotto l’oppressione straniera la loro fisionomia nazionale!); in un numero dunque della sua tenace rivista rievocava il giorno che per la prima volta fu gradevolmente sorpreso dalla novità e dalla bellezza di certe poesie ricevute per la posta da parte dell’ignoto giovinetto, che sarebbe poi stato il più gran poeta della Rumania ed uno dei più affascinanti della letteratura universale!

«Vent’anni or sono, in una mattina di febbraio dell’anno 1866, la nostra redazione ricevette una lettera dalla Bucovina. La lettera conteneva delle poesie, primi tentativi di un giovinetto che si firmava Mihail



    modelli di ricamo, sciarade, scacchi, ecc., la Posta della Redazione, cui sovrasta l’immancabile colomba coll’immancabile lettera suggellata nel becco! Una buona, insomma, provinciale rivista romantica che sarebbe piaciuta assai a Guido Gozzano, se avesse avuto la fortuna che ho avuta io di poterla sfogliare e centellinare. È vergogna confessare, che, sfogliandola, mi sono lasciato sfuggire anch’io un sospiro di rimpianto? Non credo. Ad ogni modo, che cara, brava e onesta gente erano quei nostri babbi romantici!