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8 Eminescu

mi lascian tranquillo perch’io canti nel mondo
e sogni un destino superbo al mio nome
                         ed alla stella mia.
Quando sulla bruna volta tremola Selene
20con passo armonioso, con pigro passo,
                        lene per la sua strada;
Eolo sull’arpa sua che in suon blando vibra
canta della Notte la canzon mistica e dolce
                        qual canto di Valhalla.
25Allora, pari al Silfo che ci addormenta in pace,
mi batte il cuore, batte e non tace,
                        palpita leggiero,
tra belle fantasie ei s’apre la strada
ed oltre i monti boscosi, oltre colline e valli
                     30porta il suo pianto.
Porta in segreto verso te il suo pianto,
mentre l’occhio mi sfolgora, le ciglia lagrimano
                          e sul cuore ho un peso;
così ogni qual volta a te ripenso
35nuvoli di sospiri mi opprimon l’anima,
                               o Bucovina mia!

VI.

QUAI VOTI IO FO PER TE, O DOLCE RUMANIA?


Quai voti io fo per te, o dolce Rumania,
o patria mia di gloria, o patria mia d’amor?
che le braccia tue nervose tu armi di fortezza,
che al passato tuo grande risponda l’avvenir.
5Che il vino brilli nelle coppe ed il boccal spumeggi,
poi che questi doni i figli tuoi ti fan,
giacché riman la rupe, anche se passa l’onda
o dolce Rumania, questo io ti vo’ impetrar.

Un sogno di vendetta nero quale un sepolcro
10sia la spada tua d’avverso sangue intrisa