Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/135

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viso allo spagnuolo - li prego di accomodarsi.

E tacque, sedendosi per la prima sulla sponda del suo letticciuolo.

Il direttore presentò una sedia allo spagnuolo e si sedettero.

— Di quale mancanza alla legge è dunque imputata la signora? - domandò don Gonzalo, affettando la più grande freddezza - per trovarsi in un luogo che io amo di supporre assolutamente indegno di lei?

— Lo credo! - disse a voce spenta la fanciulla, senza- levare il capo.

— Ma, ecco, il rapporto parla di supposizione d’infante, reato previsto dall’art. 526 del codice penale - rispose il direttore.

— Supposizione d’infante! - ripetè lo spagnuolo, tentando di sorridere e guardando fissamente la Ida.

La quale s’era fatta in viso come di fuoco, ma con voce schietta e sincera disse al direttore:

— E lei è forse tra quelli che credono a questa enormità?

— Cara signora - rispose il direttore - io non credo mai al delitto finchè esso non venga provato. Questo carcere che io dirigo è sempre pieno, per me, di disgraziati e di innocenti fino a prova in contrario.