Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/136

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— È però una cosa terribile! - sclamò Ida coll’accento del più cocente sdegno frenato a stento.

— Questa donna è innocente! - pensò don Gonzalo fra sè. - Non ne dubitavo dal primo sguardo!

E non gli passò neppure per la mente l’altro termine dell’alternativa: Oppure essa è la birba più matricolata che io abbia mai conosciuto!

— È già stata esaminata? - domandò lo spagnuolo.

— Venne un signore.... che io non saprei come qualificare.

— Il signor giudice istruttore? - domandò don Gonzalo volgendosi al direttore.

Questi fece cenno di sì col capo.

— Ma io, non so se ho fatto bene o male, ho sdegnato assolutamente di rispondergli.

— Perchè? - domandò lo spagnuolo.

— Perchè giustificandomi mi sarebbe parso o d’impazzire o di essere una grande imbecille.

— Questa donna è innocente! - ripetè don Gonzalo fra sè.

— Nè io mi degnerò mai di dire una parola in mia difesa, giacchè poi avrei vergogna di me stessa. Io voglio che la vergogna resti