Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/168

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Don Gonzalo si fece più ardito e le parlò della sua lettera.

Allora Ida non gli tacque nulla delle sue apprensioni, delle sue delicatezze, della sua freddezza per Raimondo, e della simpatia vivissima che provava per lui.

Ella si sentiva attirata verso quell’uomo da una forza misteriosa, e non gli dissimulava la felicità di mostrarsi perfettamente sincera, come non lo era forse mai stata in sua vita.

Aveva capito da molto tempo che Raimondo non era l’uomo fatto per lei. Ella non s’era ingannata fin dal principio, ma aveva chiusi gli occhi, forzata dalla sua posizione critica, allorchè le era stato sospeso l’invio dell’assegno mensile.

Il duca era stato, fra tutti coloro che le avevano fatte splendide offerte, il solo che per un verso o per l’altro non le fosse riuscito antipatico. Aveva rifiutato dagli altri dei tesori, per accettare da lui una vita modesta, perchè egli le si era mostrato gentiluomo sopratutto, modesto e molto educato.

Ma poi s’era accorta della sua estrema debolezza di carattere.

Ella, donna, voleva essere dominata.