Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/248

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— Io le giuro che se anche dovessero mettermi alla tortura, non confesserò mai che il bambino io l’ho portato a lei. Dio mi guardi!

— Ma appunto! - dissa la ex ballerina - se per caso la madre avesse a tradirci e a reclamarlo?

— La madre non sa nulla di nulla... Non ha interesse, del resto, a far sapere che per denaro ha ceduto suo figlio come una madre snaturata.

— Lo so, questo; ma se lei, mettiamo, dovesse andar compromessa, allora sarebbe pur necessario che la creatura saltasse fuori; altrimenti potrebbero credere che lei l’abbia uccisa, e la cosa si farebbe anche più grossa di quella che è.

— A questo ci si potrebbe pensare ottenendo una fede di morte.

— Dev’essere quasi impossibile ottener ciò.

— Eh cara lei, signora contessa! coi denari, si ottiene tutto al Municipio.

— Allora, per ogni evento, faccia subito i passi per ottenere questa fede di morte. Se possiamo aver questa in mano, restiamo tranquilli per tutta la vita tutti quanti.

— Mi ci proverò, ma, ripeto, per questo ci vorranno denari molti.

— Che importa? Lei sa bene che i denari