Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/247

Da Wikisource.

quattro milioni 241


dei dubbi, per parte mia. Ma gli e che egli si mostrava tanto sicuro della cosa... e diceva che fu lei stessa a svelargliela e a mandarlo da me per un affare consimile.

— Un biondo? Ma se io non ne conosco assolutamente, dei biondi!... Ah Cristo! Vuoi vedere che è lo zio di mio marito? Quello è biondo.

— Chi mai?

— Il marito di donna Brigida, il Trevisani.

— Mai più! Quello lo conosco! È un gentiluomo, incapace di fare la baronata che mi ha fatto colui.

Qui la levatrice raccontò per filo e per segno alla contessa quello che noi sappiamo, ma tacque della busta vuota.

A un tratto alla contessa venne in mente un sospetto, e non lo dissimulò.

— Non c’è pericolo - disse ella a un certo punto con petulanza - che questo non sia che una mena di lei per cavarmi nuovo denaro?

— Oh che cosa dice mai, signora contessa! gemè la levatrice con un accento impagabile di sincerità - lei mi offende! Quando mai io le ho dato motivo di credermi una briccona?

— Sì, sì, è vero! - sclamò Annetta convinta - È stata un’idea che mi è passata così... pel capo, ma non la credo capace...