Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/50

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Si rimise però tosto. Si diede due tocchi col piumino della veloutine, e tornò in salotto. Ma non volendo esporsi ad un terzo cimento, andò incontro risoluta all’agente di cambio e gli disse:

— Mi duole di dover troncare questo colloquio e la ringrazio nuovamente della sua cortesia. Io non ricevo nessuno e non posso invitarla a venir a trovarmi. Ma spero di aver sempre in lei un amico.

Il giovine le baciò un’altra volta la mano, come avrebbe fatto con sua eccellenza l’arcivescovo, e uscì senza aver la forza di pronunciare parola.

Quand’egli fu uscito, Ida si ravviò i capelli e sclamò:

— Dio! se son tutti così a..., sto fresca anch’io!

La mattina dopo, il borsaiuolo entrava nel caffè a far colazione.

Gli amici gli furono tutti addosso.

— E dunque?

— L’hai veduta?