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i problemi della logica 149

assiomi, i quali esprimono d’altra parte le leggi operative dell’associazione logica».

Questo rapporto risulta spiegato in quanto che l’associazione logica corrisponde, nel nostro schema, all’avvenimento simultaneo di correnti che decorrono secondo vie costanti, e quindi, nello aspetto fisiologico del pensiero, associare equivale a comporre processi cerebrali invariabili.

Secondo la spiegazione precedente, il verificarsi degli assiomi nel raziocinio, potrebbe essere constatato sperimentalmente da un osservatore capace di seguire i processi cerebrali corrispondenti e di riconoscere che essi non vengono modificati (fino ad un certo punto almeno) per la circostanza di svolgersi simultaneamente. La illogicità del raziocinio risulterebbe da un indebolimento dei poteri inibitori per cui i suddetti processi reagirebbero gli uni sugli altri, in modo da modificare le vie percorse dalle correnti, il che potrebbe essere constatato dal nostro supposto osservatore. Questa ipotesi trova riscontro nelle condizioni psicologiche (già notate nel § 26) degli uomini poco logici, i quali sono incapaci di fare astrazione sistematica dai sentimenti che accompagnano certe associazioni e tendono a modificare il prodotto.


§ 41. Sulla rappresentazione di causa.

Le stesse ipotesi fisiologiche permettono di render conto delle principali circostanze attinenti all’aspetto rappresentativo della causa.

Lo stato psicologico dell’attesa, che esprimiamo ammettendo invariabile un rapporto invariato tra sensazioni, si lascia interpretare fisiologicamente come un eccitamento dei centri cerebrali che sono la sede di certe immagini sensoriali. Quest’eccitamento si può produrre, in virtù di associazioni stabilite, quando si risveglino le immagini sensoriali connesse.

Così appunto dobbiamo figurarci, dal punto di vista fisiologico, la rappresentazione di causa ed effetto.

Ora dunque, perchè una successione costante di sensazioni venga rappresentata come una dipendenza causale, occorre che fra le immagini dell’antecedente e del conseguente si stabilisca una associazione psicologica.

Nella rappresentazione causale che designamo colla parola «come», si legano due immagini nettamente distinte; in quella che risponde alla parola «perchè» si ha invece una serie di immagini associate per contiguità. In quest’ultimo caso dunque, a differenza del primo, la rappresentazione del rapporto di causa si presenta come un processo cerebrale nettamente definito nella sua continuità, cioè come una corrente o una serie di correnti, che stabilisce un nesso fra l’immagine della causa e quella dell’effetto.

Secondo il principio che le correnti nervose determino col loro passaggio le vie associative, abbiamo dunque qui non solo l’associazione fra due imma-