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Pagina:Erodiano - Istoria dell'Imperio dopo Marco, De Romanis, 1821.djvu/121

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istoria libro iii. 117


tutti gli amici di Albino trucidati, e i loro beni banditi senza distinzione di .chi lo avea favorito per necessità, e di chi lo avea fatto spontaneamente, prese subito la via di Roma, menando seco tutto l’esercito, per quivi giugnere più spaventoso e tremendo. £ corso, come avea in uso, con rapidissima celerità questo cammino, entra la città orribilmente infuriato contro gli amici di Albino. Gli corse incontro tutto il popolo inghirlandato di alloro, facendogli onori e acclamazioni grandissime. Il senato egualmente tutto in corpo andette a fargli riverenza, benché i più, fuori di se per la paura, non operando alcun bene da cotal’uomo di sangue, e invaghito a incrudelire per menomissime cagioni, in ispezie allora che potea palliarsi di plausibili pretesti.

Poiché fu entrato il tempio di Giove, e fatti ch’ebbe secondo il costume tutti i sagrifizj, se ne tornò al palazzo, e per festeggiare la conseguita vittoria presentò magnificamente tutto il popolo romano, e co’ soldati largheggiò di denari e di molte altre cose, le quali non aveano essi per innanzi giammai potuto ottenere. Imperocché accrebbe egli loro la misura del grano, menò buono che s’inanellassero di anelle d’oro le dita, e che convivessero nelle loro case con femmine, cose tutte abborrite dalla militar di-