Pagina:Erodiano - Istoria dell'Imperio dopo Marco, De Romanis, 1821.djvu/245

Da Wikisource.

istoria libro vii. 241


municarvi cose incredibili e nuove, tali però, a mio credere, che non debbon farvi meravigliare ma ridere: hanno contro voi impugnate le armi, non i tedeschi tante volte battuti, non i tartari i quali a man piegate ci chieggon la pace, e neppure i persiani che dopo avere scorsa la Mesopotamia si sono racchiusi entro il loro paese assaliti dalla paura del valor vostro, e dalle prove che facemmo noi stessi quando comandavamo l’esercito che difcndea quelle ripe: ma, cosa veramente da scoppiar dalle risa, i cartaginesi, i quali, essendosi impazziti e beffandosi del potere supremo, elevarono all’imperio, non so se suo malgrado ovvero consentiente, un povero vecchio cadente e rimbambito. Qual esercito han essi che abbia potuto levarli a tanta arditezza? Non tremano forse all’apparire del littore in guisa che vai per loro un proconsole? Quali armi adoperano? Spiedi cortissimi da cacciare le fiere: e suoi esercizj militari son danze e ciance di motti ed isciede. Non abbiate poi il menomo timore delle notizie che vengono di Roma, e dal sentire che Vitalliano è stato assassinato. Non siete voi bastantemente informati della instabilità e leggerezza di quei romaneschi, e dell’inarrivabile gagliardìa loro di parole? Ma, per Dio! se vedranno non più che due o tre di voi