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giori stabilita. Furono gli ambasciadori da’ più ricevuti benignamente, nè fu loro difficile di commovere molti popoli alla ribellione: sì grande odio mostravano tutti sovra Massimino. Di maniera che, sendo stati subito uccisi tutti quei magistrati ch’erano del partilo di lui, gli altri si volsero a seguire i romani. Pure si trovarono alcuni, i quali gli ambasciadori a loro spediti trucidarono, ovvero a Massimino con buone guardie trasmisero: e questi furono morti da lui tra i più crudelissimi supplizj.

Essendo in questa guisa disposti gli animi de’ romani, ne pervenne l’avviso a Massimino, il quale, benché se ne fosse sommamente commosso, pure simulava di non farne il menomo caso, e ne’ due primi giorni non ne tenne discorso che privatamente in casa co’ suoi amici, senza mostrarsene, un che sia poco, alterato. La quale sua arditezza vinse ed inebriò in modo l’esercito, e tutti i popoli di quel paese, che sì stavano tutti in silenzio, e figneano di non saper nulla dell’accaduto. Massimino poi era pieno di tanto timore, che ponea tutto in opera per penetrare i motti, i visi, e perfino i cuori delle persone. Il terzo giorno fece adunare in un campo innanzi alla città tutti i soldati: e, asceso il tribunale, lesse loro questa orazione che gli era stata composta dagli amici: Io debbo co-