Pagina:Errori e rimedi nell'Italia meridionale.djvu/11

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in un momento in cui avea necessità di uomini e di danari.

In questo tratto non solo le truppe Garibaldine, ma più d’ogni altro la popolazione napolitana vide un’atto d’ingratitudine verso quelli che, si voglia o no, avevano liberato il mezzogiorno d’Italia dal dominio borbonico; e se le fortezze del Regno stavano ancora nelle mani delle truppe nemiche, questo fatto non toglieva che tutte le popolazioni si vedevano, di fatti, liberate dall’esercito Garibaldino; e che la quistione politica militare del reame delle Due Sicilie fu ridotto da questo esercito agli ultimi termini; che riservò poi alle valorose armi nazionali la bella gloria di così felicemente risolverla; cogliendo uno dei più bei allori delle campagne d’Italia.

Nè vale a scusare una simile condotta il supporre nell’Esercito Garibaldino principii politici troppo spinti. Un Esercito, che dopo una serie di vittorie cede armi, fortezze e quanto è in suo potere, e senza riserva alcuna, al Governo, che esso contribuisce fortemente a chiamare per reggere il paese da lui in maggior parte liberato; sarebbe altra offesa di stoltezza e tradimento.

Quindi i primi errori furon questi che urtavano contro l’opinione pubblica, contro cui cozzando ogni gran nave naufraga.