Pagina:Errori e rimedi nell'Italia meridionale.djvu/10

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ed in cui un uomo deve valere molto più che in tempi ordinari..... Perchè comprendeva che la mancanza di taluni individui non dovea ricadere in tutta una benemerita corporazione, la quale se racchiudeva in se dei riprovevoli, conteneva puranche il fiore della nobiltà, della ricchezza, e del valore.

La poca stima, quindi, ed il poco riguardo usato verso di essi dopo l’entrata delle truppe in Napoli; l’eguale inconsiderazione che per tutti questi elementi si è voluto tenere, denigrando così quel corpo e trattandoli tutti in una stessa linea; oltre all’umiliare tutti i buoni fino al più perverso di essi, irritava semprepiù quelli che avevano concepito per loro quella gratitudine e quella stima meritata; e rafforzava ancora quell’idea che dai nemici d’Italia si era incominciato a divulgare, cioè; che i Piemontesi assumevano un’aria di conquista disprezzando quelli che li avean chiamati nel proprio paese. Qui le antipatie si suscitavano, e giornalmente ingigantivano.

Quando poi il Governo, lungi dall’organizzare, dopo debito scrutinio, quelle valorose truppe, dispose si dessero sei mesi di paga a quelli che volevano abbandonare il servizio, (a gran detrimento del tesoro, e considerando così egualmente tanto il buono che il tristo, in luogo di gratificare quelli che fossero rimasti al servizio della patria); disfece un esercito