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Vergine seducente. A Palla impone
Le insegni le ingegnose arti di spola,
E alla bella Ciprigna in sulle chiome
Le sparga e vezzi ed indomate brame,
E amor d’abbigliamenti, e all’Argicida
Le dia procace, frodolento ingegno
E al re Saturnio Giove essi ubbidiro.
Plasmò tosto d’argilla il chiaro Storpio
Un’imago di vergine vezzosa,
Qual Giove la volea, vestilla e ornola
La glaucopide Dea, d’aurei monili
Il collo le abbigliar le dive Grazie
E Pito augusta, e di leggiadri fiori
Le inghirlandaro il crin l’Ore chiomate.
Pallade le acconciò gli abbigliamenti,
E l’Argicida, ligio al Dio tonante,
Colmolle il sen di blandi detti e frodi,
E d’arti insidiose, e la parola
Donolle infine il messagger dei numi.
E Pandora ei nomò cotal fattura
Perocchè turti dell’Olimpo i divi
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