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Le mani nelle linfe alme e spumanti.25
Chi varca un fiume e reo le man non monda,
Tema il furor dei numi, e il duol che il segue.
Nelle sacre agli Dei cene solenni
La morta non tagliar dalla viv’ugna26
Delle tue dita col lucente ferro.
Non credere miglior dell’annaquato
Lo schietto vin;27 compagna ognor avresti
L’esiziale ebbrezza. Inauspicata
Non sorga tua magion, perchè lugubre
Non vi crociti sopra la cornacchia.28
D’olla che immonda sia non trar vivanda
Per imbandirla, nè lavarti in quella:29
V’ha pena anco a tal colpa. Immoto in piume
Non si lasci poltrir (saria gran fallo)
Un figlio dodicenne: un forte ei fora,
E un imbelle ne fai; neppur s’ei vide
Dodici lune: egual ne fora il danno.
Qual s’addice ad un uom, gli eviratori
Tepidi bagni evita; un dì ben grave
Detrimento n’avresti. Ove t’incontri
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