Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 142 — |
Avrà chi nasce in questo giorno. Il capro
E il bue muggente nell’ottavo evira,
E al dodicesmo il paziente mulo.
Il più lungo dell’anno, il dì ventesmo
Figlio sagace ti darà: fecondo
D’acute menti dispensiero è sempre.
A produr maschi il decimo è propizio,
Femine il quartodecimo. Ti rendi
Docili in questo dì la greggia e il lento
Bove e il mastin zannuto, e il faticante
Mulo, lor vello palpeggiando. Attento
Bada, che l’alma non t’ingombri il duolo
Nel quarto e venduattresmo: ei son solenni.
Bensì nel quarto mena moglie, all’uopo
Esplorati i migliori auspici alati.
Il quinto evita sciaurato e triste:
Chè in quello è grido d’Eride nascesse
L’Orco tremendo agli spergiuri,30 e in quello
Di lui ministre ultrici errin l’Erinni.
Ma nel decimosettimo di Cere
Le sacre manne scevera e componi
::957 – 805