Pagina:Esiodo - Poemi, 1873.djvu/150

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     Avrà chi nasce in questo giorno. Il capro
     E il bue muggente nell’ottavo evira,
     E al dodicesmo il paziente mulo.
     Il più lungo dell’anno, il dì ventesmo
     Figlio sagace ti darà: fecondo
     D’acute menti dispensiero è sempre.
     A produr maschi il decimo è propizio,
     Femine il quartodecimo. Ti rendi
     Docili in questo dì la greggia e il lento
     Bove e il mastin zannuto, e il faticante
     Mulo, lor vello palpeggiando. Attento
     Bada, che l’alma non t’ingombri il duolo
     Nel quarto e venduattresmo: ei son solenni.
     Bensì nel quarto mena moglie, all’uopo
     Esplorati i migliori auspici alati.
     Il quinto evita sciaurato e triste:
     Chè in quello è grido d’Eride nascesse
     L’Orco tremendo agli spergiuri,30 e in quello
     Di lui ministre ultrici errin l’Erinni.
     Ma nel decimosettimo di Cere
     Le sacre manne scevera e componi

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