Pagina:Esiodo - Poemi, 1873.djvu/239

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     Lanciansi i corpi emunti, e nel frastuono
     Della battaglia irrompono di nuovo.
     Vanno compagne lor Lachesi, Cloto,
     E Atropo meno vigorosa e grande,
     Benchè di quelle più distinta e annosa.
     Tutte le Cheri ad un estinto intorno
     Guatansi torte in fiera gara alzando
     Le unghiate mani. Squallida, affannata,
     Gialla, rïarsa e per fame cascante,
     La Tristezza traëndosi a fatica
     Va loro al fianco di lung’ugne armata
     Moccio colan le nari, e sangue il volto,
     Che il suol si beve: spaventosa, sozza,
     Sparsa di molta cenere le spalle,
     E madida di pianto. — Appresso sorge
     Città turrita: sette aurate porte
     Ai cardini sospese adito danno.
     Altri v’esulta fra tripudi e danze,
     Conducon altri su leggiadro carro
     A marito una sposa, e molti attorno
     Cantano l’imeneo. Splendon da lunge

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