mo istintivo bisogno. Quindi in ciò che gli è ignoto getta un germe di sè, e questo germe egli feconda ed anima, gli dà forma, obiettività, lo rende potenza, che forza di secoli non varrà a distruggere. Questa potenza è fatta ognor più salda dalle tradizioni, che sono il centro onde parte e a cui ritorna ogni movimento intellettuale d’un popolo, che ne forman la tempra, e la cui forza sta tutta nel legamento dell’umano col sovrumano. Il sovrumano da sè non regge, perchè l’uomo non sa concepire sostanze senza forme, e il solo umano non soddisfa il potente bisogno del meraviglioso e dell’arcano. La loro unione fa tutta la vita dell’uomo: perocchè il pensiero rifugge dal concentrarsi tutto nella vita dell’idea: esso è di natura espansivo; si slancia quindi nel mondo esterno, ed esercita tutta la sua attività nella contemplazione dei fenomeni, che la virtù fantastica eleva poi a tipi animati, viventi indipendentemente dal loro principio reale.