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libro secondo 167

L

A Lazzaro Brunetti

(1806)

     Fuggîr gli aurei, fuggirono
giorni di pace. Alla social giustizia
l’impero omai rapirono
congiurate la forza e la malizia.

     5Ahi, che alla patria e ai numi
tu chiedi, amico, quell’etade indarno:
figlia d’altri costumi,
vive schiatta avvilita al Tebro e all’Arno.

     A male oprar l’adescano
10nuovi bisogni, che natura insultano;
in lung’ozio s’invescano
molti gl’ingegni e al vero ben si occultano.

     Non piú alla plebe in guerra
è dolce la fatica, util la fede,
15né ai duci è poca terra
or di gloria e di sangue ampia mercede.

     Non piú libere dettano
itale leggi della Grecia i savi,
ché ogni costume infettano
20dell’Adria i Mevi e dell’Insubria i Bavi.

     Spargono di viltade
precetti, onde giammai virtú si desti,
e la presente etade
dei Fabi e dei Scipion l’ossa calpesti.