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Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/198

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192 scherzi


     Tu le soavi e docili
rime alle losche ciglia
nascondi della rigida
socratica famiglia.

     25Ne sian custodi il pallido
Piacere e la Speranza,
che all’ara intorno vegliano
della beata stanza,

     ove, del brando immemore,
30mentre Cupido ride,
tratta l’eburneo pettine
piú d’un novello Alcide.

     Cosí Corinna agl’invidi
sguardi i puniti amori
35celava, e la difficile
arte che vince i cuori,

     mentre Nason la vindice
ira spingea di un nume
ai freddi lidi getici,
40per le tiniache spume.

2

Le lusinghe

     Omai la notte placida
si stende in ciel piú bruna,
e in mezzo agli astri tacita
corre l’argentea luna.

     5Sol, nel comun silenzio,
del rio gemono l’onde,
e si lamenta Zeffiro
fra l’agitate fronde,