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Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/269

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scherzi 263



     25Invan della miseria
10spirto si assicura;
i ceppi frange, inutile
non può servir natura.

     Quelli, che pigri attendere
30l’alba pensier non sanno
dolci, ti godon tessere
un lusinghiero inganno.

     Scuoton le vive immagini
della ragione il freno,
35e, se non posson vincerlo,
sanno tentarlo almeno.

     Se armato ognor di freccia
attende l’oste al varco,
si rompe il nervo e piegasi
40inutilmente l’arco.

     Saggio nocchier, se mormora
il mar, cerca le sponde,
senza lottar con Borea
e contrastar con Tl’nde.

     45E qualor bianco sorgere
sdegnato il flutto vede,
lo schiva, a destra torcesi,
e, se non può, gli cede;

     e quell’istesso vortice,
50che lo voleva assorto,
lo salva e seco traggelo
co’ suoi tesori in porto.

     La vita è un vasto oceano
in preda alle tempeste:
55i venti che vi regnano
son le passion funeste.