Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/392

Da Wikisource.
386 varie

V

A Fille,

per la morte di Tisbe, sua cagnola.

     Di Febo il rapido
carro lucente
tre volte al pallido
flavo oriente
5giá fe’ ritorno,
col nuovo giorno,

     da che l’instabile
ingiusta sorte
spinse sollecito
10dardo di morte
su la scherzosa
Tisbe vezzosa;

     e ancor di lacrime
hai molle il viso,
15Fille, e te fuggono
il Gioco e il Riso:
e l’arco frange
Amor, che piange?

     Tergi le languide
20meste pupille:
non sempre turbano,
amata Fille,
i flutti algenti
protervi i venti,