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parte prima. | 169 |
Gufi, allocchi non odi, e pavoncelle,
E civette ogni intorno? E le ghiandaie
Son tutte deste anch’elle?
Son salamandre qui per le prunaie?
O che pance! o che gambe!
E le radici in forme di serpenti
Su per gli scogli vanno
Vagando e per le ghiaie;
E ne annodan di strambe
Maravigliose, e danno
Subitani spaventi.
Giù dall’arbor viventi
Corron triboli e rovi,
E dov’è che il piè movi
T’avviluppi, l’impacci,
Sei colto in mille lacci.
Topi dipinti di color diversi
Van per le felci della landa in frotte,
E luccioloni volan per la notte
Con tai fulgóri quai mai non vedersi.
Ora dal vento spersi,
Or addensati sul cammin malvagio,
Ne addoppiano il disagio.
Ma su, dimmi: stiam noi, o andiam noi?
Tutto tutto qui il monte si gira
Con le rupi e cogli arbori suoi.
O, che giochi ne fan! Mira mira
Immillarsi i volubili fochi
E gonfiare e scoppiare! O, che giochi!
Mefistofele. Tienti saldo al lembo del mio man-