Arbor dopo arbori!
Ve’ come i vertici
De’ monti girano,
Come traballano,
E si dirupano!
Come i lunghissimi
Nasi degli orridi
Macigni russano,
Come trombettano!
Giù per sassi e verdi clivi
Si devolvon freddi rivi.
Odo io ’l fremer de’ torrenti?
O il rombar odo de’ venti?
O son giubili, o son canti? —
O son gemiti d’amanti?
Son concenti di quei belli
Di che il ciel spiegava l’ali
Ver la terra, e da fratelli
Visser gli angeli e i mortali?
Soave all’anima
Speme m’infondono,
E desir trepidi!
Mi torna il giovine
Tempo nel cor;
Gli spirti tremano
Ebbri d’amor.
E le strane arcane note
L’eco mesta ripercote
Via per l’erta, come oscuro
Suon dei secoli che furo.