Pagina:Fausto, tragedia di Volfango Goethe, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/511

Da Wikisource.

parte seconda. 503

   Che a vaga donna disfavilli in viso;
   E tosto l’ebbro core
   Arde alle vampe di lascivo amore.

(Mater Gloriosa si aggira per l’atmosfera.)

Coro di Penitenti.

              Dall’alto Empireo
              Ove risplendi,
   Vergin sovrana, i nostri voti intendi,
              Eletto giglio,
              Rosa gentile,
   O tu cui non fu mai par nè simile!

Magna Peccatrix.1

     Per quel tenero affetto
   Che delle ingiurie a scorno
   Dell’imprecata farisaica rabbia,
   Qual di balsamo eletto
   Al Redentore un giorno
   Bagnò di caste lagrime le piante;
   Per quell’urna profonda
   Che essenze riversò d’ambra soavi;
   Per la diffusa, bionda
   Chioma che terse le sue membra sante; —

Mulier Samaritana.2

     Per quella ove traea
   Abramo in allra elate
   Fredda cisterna a pascolar l’armento;
   Pel vase che porgea
   Ristoro alle assetate
   Labbra del Figlio a mia salvezza intento;
   Per la viva fontana

  1. S. Luca, VII, 36.
  2. S. Giovanni, IV.