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FEDELE.
— Soffio, signor Fogazzaro — disse, quella sera indimenticabile del 1.° agosto 1884, il generale Trézel pigliandomi una delle mie povere pedine. — Stia attento!
— Alle dame — gli rispose per me la signorina Prina toccandomi il braccio con la penna. — Avanti! Detti! Mi, co te vedo, sento Un certo non so che; e poi?
— Scusi, generale — diss’io dopo aver mossa una pedina a caso. — E digo che nol sento, E digo che nol gh’è.