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     Come una lucida stilla amorosa
130Tremula posa sul primo albor
Nel vago calice d’intatta rosa
Che rugiadosa più bella è ancor,

     Tale una lagrima che par trabocchi
De’ vivid’occhi cresce il fulgor;
135Frequente anelito solleva il petto
Perch’è ricetto d’ardente amor.

     Timore e speme cedonsi a gara
L’impero, o cara, de’ tuoi sospir;
Ma un roseo sogno, se a te non mente
140L’incauta mente, fia l’avvenir.

     Con lui fuggire, da lui tu amata...
No, sfortunata, lo vieta il ciel;
Sappi che in terra giammai non lice
Esser felice a un cor fedel.

     145Sol coll’imagine d’un’infinita
Letizia invita l’Eterno sir
A sè lo spirito che può d’amore
Celeste ardore quaggiù nutrir.

     Chè quel d’amore poter divino
150L’uom pellegrino fa a Dio simìl;
E in pari fiamma da altrui diviso
Faria l’eliso d’alma gentil.