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     170E un pianto inconsolabile
Bagna le guance smorte;
Egli lo mira e sentesi
In petto il gel di morte.
«O ciel, son io fra gli uomini
175Sol segno al tuo furor?»
Irrompe; e a lei rivoltosi
Poi con fraterno amor:

     «Non una vita spendere
Vorrei per la tua pace;
180Sparsa qual è di triboli,
In preda al tempo edace:
Ma se di gioia secoli
Fosser serbati a me,
Io li darei per tergere,
185Fanciulla, il pianto a te!

     Eppur qui resto... acquetati...
Illustre sfortunata!
Pria di te un’altra amavami;
A lei mia fede, ho data:
190Al nuovo giorno compiersi
Dè il rito nuzïal;
Non m’ameresti, o misera,
S’io fossi uno sleal!» —