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     85È tardi... intendi? di lui la vita
Più nell’arbitrio dell’uom non sta... —
— È tardi?» replica ella smarrita
Qual chi più lagrime, più lai non ha!

     Alle sue stanze muta s’avvia;
90E sol profondo dall’imo cor
Lungo un singulto romper s’udia...
Scolora udendolo il genitor.

     Rimorso atroce lo strazia a brani
E solo è fabbro del suo dolor:
95La chioma svellesi coll’empie mani,
Fassi il delitto suo punitor!





     Torna dal tempio il nuzïal corteggio;
E nella reggia sbigottiti e tristi
Riedon donzelle e cavalieri e paggi
100Nei sospettosi sguardi e nei sembianti
Svelando quel che proferire aperto
Non osa il labbro. Da terror conquiso
Il volgo si disperde. Eppur non puote
In lui così che la pietà soverchii.
105E del vicino attentasi all’orecchio
Di tradimento bisbigliar ciascuno