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Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/16

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qui si posero in salvo fra le gole delle montagne vicine. Divenuti così i Romani padroni di Milano e delle terre dipendenti, le conservarono sotto il loro dominio sino al 476 dell’era nostra. Sottentrava il principato degli Eruli, e dei Goti; indi quello dei Longobardi, che signoreggiarono l’Italia settentrionale per oltre due secoli (sino al 774), introducendovi li usi, i costumi e le istituzioni germaniche.

Là dove l’Adda corre verso mezzodì avvallata fra le sponde, formando una curva pericolosa alla navigazione, vuolsi che questi ultimi invasori erigessero sopra uno scosceso poggio calcareo, disposto a foggia di penisola, una rocca a proteggere la Brianza dalle scorrerie degli Orobj; e la tradizione riferisce il fatto all’epoca di Teodolinda.

Durante il dominio dei Carolingi e dei successivi re d’Italia, il forte non ebbe che una piccola torre tenuta da alcuni baroni lombardi.

Il nostro borgo al pari di Lomagna, Besana, Agliate, Mandello, Carimate, Mariano, Asso e Civenna ebbe capitani proprj, la cui istituzione è anteriore ai due capitanati di Carcano e di Pirovano con Missaglia stabiliti sul finire del secolo X.

Contemporaneamente il contado della Bazana che costituiva fin dal 962 una circoscrizione territoriale a sè, comprendeva le tre pievi di Gorgonzola, Pontirolo e Corneliano, ed aveva per capoluogo Trezzo che divenne così il centro degli affari di maggiore importanza.