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Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/86

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Vercellino fa rimosso dalla castellania con ducale del 26, per alcuni degni rispetti non indicati in essa1.

Capitolo VIII.

I castellani Guid’Antonio Arcimboldo, Giacomo Pusterla e Cristoforo di Calabria. — Prigionia di Galeotto del Carretto. — Il commissario Enea Crivelli. — Trusardo Caleppio prigioniero. — Resa del castello al vicerè di Napoli. — Angherie dei castellani.


Immediato successore di Vercellino fu il consigliere Guido Antonio Arcimboldo, che ebbe ad un tempo l’incarico del Commissariato nella terra di

  1. Dopo varie vicende, che non è del nostro istituto il raccontare, Vercellino morì verso il 1505. Vuoisi altresì notare a sua lode che egli fece scavare nel castello di Trezzo a sue spese un pozzo. Questo senza dubio era allora un grande beneficio, e ne consacrò la memoria anche la poesia. Ecco alcuni versi relativi.

    Arx olim Tritii puteo praeclara carebat,
    Quem bibit illa, suus non erat ante latex
    Vercellinus eques qui præfuit anguiger arci,
    Viscera telluris fodit et hausit aquam;
    Ille vir egregius limphas e Manibus emit,
    Et puteum grandi condidit aere suo.
                                       Puricelli, Nazariana, p. 13.

    Il pozzo, che è profondo a pelo d’aqua anche in oggi 34 metri, porta un sasso forato di un sol pezzo e della circonferenza di 2 metri. La larghezza della fascia è di 45 centimetri.