Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/90

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sicurar meglio il vantaggio dello Stato, il duca posegli a lato una persona fidata ed esperta, incaricata di dividere con lui le cure della custodia. Fu questi un tal Rampino che, con istruzioni del 24 di novembre, venne spedito al castello perchè vi alloggiasse insieme con alcuni provisionati i quali con altri sotto il commando di Filippo ascendevano a venticinque persone.

Il primo di genajo moriva la duchessa Beatrice d’Este, e Lodovico suo marito ad onorarne la memoria donava pallj di drappo d’oro in cremisino a tutte le città e ai principali luoghi del suo ducato; e, fra li altri, a Caravaggio, a Treviglio, a Pandino, a Vimercate ed a Trezzo.

Nel febrajo dell’anno successivo il commissario ducale sovra le genti d’arme, Lorenzo Mozanica, mise in possesso della rôcca di Trezzo come nuovo castellano, Cristoforo da Calabria1.

Nel marzo insorse una contesa per ragione di confini tra la Corte di Milano e la Signoria Veneta. I figli di Pierino da Villa sudditi della Signoria diedero principio all’edificazione di un molino nell’Adda di fronte ad Imbersago. Ciò fu giudicato pregiudicevole all’interesse dello Stato di Milano, perchè, secondo i capitoli tra i due potentati confinanti, tutto il letto del fiume apparteneva al ducato. Uscirono quindi dalla cancelleria milanese

  1. Così da lettera ducale (3 di febrajo del 1498) a Rampino prefetto della fanteria nel castello di Trezzo; e da un’altra colla medesima data ai castellani fratelli Arcimboldo.