Pagina:Ferrero - Appunti sul metodo della Divina Commedia,1940.djvu/33

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ORIGINE IMMAGINI DANTESCHE

Se considero la moltitudine, l’aderenza e lo splendore delle immagini di Dante, mi sento, alle volte, il diritto di supporre un rovesciamento di metodo, che il pubblico giudicherà, non so perchè, arrischiato, ma che avrà forse il consenso dei poeti. Io mi domando dunque, se Dante non abbia concepito spesso la cosa in base all’immagine, piuttosto che l’immagine in base alla cosa; se Dante, cioè, non abbia, mentre spendeva la vita a raggranellare immagini per rendere le cose, messo in granaio una buona raccolta di immagini eventuali che hanno poi, al momento opportuno, provocato la genesi della cosa relativa.

Non escludo con questo che Dante si sia spesso tenuto al processo diretto, ma mi sento di supporre che talvolta abbia proceduto al rovescio, e mi chiedo se non è proprio in questo caso che è stato più forte: perchè se può esserci qualche crepa in un’immagine concepita in base alla cosa, deve esserci assoluta aderenza tra


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