Pagina:Ferrero - Il ritorno di Ulisse, 1941.djvu/204

Da Wikisource.

199

IRIDE
Non volle diventare Dio! Non volle
vivere sempre nel mio bacio. Volle
vivere poco sulla terra e perdere
tutto ma non la vita. Oh! Sua sorella!
Oh! sua sorella è più della sua amante!
MERCURIO
La cosa, cara mia, si allunga troppo.
Hai già promesso; ed ho promesso a Giove
quella morte, anzi gli ho giurato
che questa volta la legge del fato
era sdrucita assolutamente.
E Giove s’è pappata la mia favola
come l’ambrosia, con la sua ben nota...
GIUNONE

(severa)


Ben nota?
MERCURIO
Eh... cortesia! Ma sí, regina,
chi pappa senza far smorfie è cortese.
IRIDE
Ma io vi giuro che obbedire a Giove
era la mia volontà. Non ho
potuto... non ne ho colpa io! La legge...
MERCURIO
Noi ci crediamo che non hai voluto.
Ma a noi non ce ne importa proprio niente.
A noi ci basta che tu faccia senza
volere, proprio per isbaglio. Via!