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Machiavelli e tutti gli interessi, le ambizioni e le passioni che spingevano l’Europa verso lo stato razionale ed umano, con le istituzioni e le tradizioni del Medio Evo, che lo volevano strumento d’un ideale religioso. Essendo un’attenuazione del Machiavelli, deriva da lui e gli somiglia, nel tempo stesso che gli è avversa. Accade spesso di trovare nei tacitisti delle frasi che sono puro Machiavelli. Questa, per esempio, del Lipsio 1: «Si urbs aut provincia statui meo per opportuna, quam nisi occupo alius faciet cum aeterno meu metu aut damno: non praeveniam? Illi volunt, quibus haec talia semper licita et proba, si cum successu». Gli uomini sono cattivi e pazzi, diceva il Machiavelli. Per governarli non basta essere leone, bisogna anche essere volpe. E il Lipsio «interquos enim vivimus? nempe argutos, malos: et qui ex fraude, fallaciis, mendaciis constare toti videntur (Cic. pro Rosc. Com.). Ipsi Principes, cum quibus nobis res, plerique in hac classe: et quidquid leonem praeferant; «Astutam vapido servant sub pectore vulpem» (Persius Sat.)... «Per frauden et dolum regna evertuntur notat philosophus (Arist. V. Pol): Tu servari per eadem nefas esse vis? Nec posse Principem interdum.

«Cum vulpe iunctum pariter vulpinarier»? 2.

E un po’ più in là nel capitolo «Quo modo et quatemus Fraudes admittendae» dà una definizione della ragion di Stato che parrebbe estratta dal Principe.

  1. (1) Iusti Lipsi, Polit., IV, 14.
  2. (2) Iusti Lipsi, Polit., IV, 13.