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armatura e sostenitura della carne, il mondo ha i sassi, sostenitori della terra; se l’uomo ha in sè il laco del sangue, dove cresce e discresce il polmone nell’alitare, il corpo della terra ha il suo oceano mare, il quale ancon lui cresce e discresce ogni sei ore per lo ali, tare del mondo» 12.

Egli ammira dunque la natura non tanto per la sua apparenza, quanto per il suo meccanismo; e nello spettacolo immobile delle cose non riesce a non guardare il moto — e cioè il loro divenire.

In questo caso, quello che Bernardo Berenson chiama il più delizioso dei retori, Walter Pater, non avrebbe torto di scrivere: «He seemed to those about him as one listening to a voice silent for other men» 13 (Sembrava agli altri intorno a lui come uno che ascoltasse una voce silenziosa per il resto degli uomini).

La natura è concepita come un ente assoluto, perfetto, intelligente, cosciente, ritmo solenne di potenze regolate da leggi e sottomesso alla necessità. «O mirabile giustizia di te, primo motore — esclama — tu non hai voluto mancare a nessuna potenzia l’ordine e qualità dei suoi necessari effetti!» 14.