Pagina:Ferrero - Leonardo o dell'arte, 1929.djvu/162

Da Wikisource.
156


nella divina proporzionalità delle predette membra insieme composte, le quali solo in un tempo compongono essa divina armonia di esso congiunto di membra» 1.

Il bello, per Leonardo, è la proporzionalità armonica. In un altro passo, Leonardo ci dice più chiaramente che cos’è la proporzionalità armonica.

«La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca, e l’una e l’altra vanno imitando la natura quanto è possibile alle loro potenze, e per l’una e per l’altra si può dimostrare molti morali costumi, come fece Apelle con la sua Calunnia. Ma della pittura, perchè serve all’occhio, senso più nobile che l’orecchio, obietto della poesia, ne risulta una proporzione armonica; cioè, che siccome di molte e varie voci insieme aggiunte ad un medesimo tempo, ne risulta una proporzione armonica, la quale contenta tanto il senso dell’udito, che gli uditori restano con stupente ammirazione quasi semivivi. Ma molto più faranno le proporzionali bellezze di un angelico viso posto in pittura, dalla quale proporzionalità ne risulta un armonico concento, il quale serve all’occhio nel medesimo tempo che si faccia dalla musica all’orecchio. E se tale armonia delle bellezze sarà mostrata