Pagina:Ferrero - Leonardo o dell'arte, 1929.djvu/77

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di un sistema di critica, che mi svierebbe dalla mia strada. Mi sono accinto infatti a studiare l’opera di Leonardo, non già perchè volessi aggiungermi con un altro commento ai tremila critici che m’hanno preceduto, ma perchè speravo di adoperare il suo lavoro a mio beneficio. La critica è forse più utile quando sfrutta un autore che quando lo definisce. D’altra parte il pregio di certi principi profondamente pensati e vorrei dire sofferti dalle menti sovrane, è che continuano a sorprendere e a rimettere le cose a punto, come se nessun’altro pricipio fosse stato espresso dopo di loro. Aveva torto Labruyère di scrivere: «Tout a été dit». Qualunque idea, come i tetti e le vegetazioni riscintillanti sotto la pioggia, quando è stata veramente pensata ha lo splendore delle cose nuove; e qualunque idea, che è stata ripresa dal di fuori, rivela anche a chi non lo sappia la sua tara segreta.

Senonchè, non mi son contentato di ripresentare dei passi in cui Leonardo si esprimeva coscientemente; ma sottolineando i pensieri incidentali, che tra riga e riga splendevano subitanei, ho cercato di ricavare da certe sentenze irritanti, inquadrandole in un sistema, il loro vero significato. Bisogna per far questo spostare un poco il punto di vista con