Pagina:Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu/174

Da Wikisource.
170 IL VIANDANTE


Perciò dallo scoiattolo molte cose ho imparato.
Tengo sì picciol posto e cerco così poco!
Entro ai castelli, a sera, quando intorno a un bel fuoco
Fra paggi e dame pranza lietamente il barone,
Propongo di cantare qualche bella canzone,
Qualche canzone nuova per allettar gli amanti,
E canto. E delle dapi che girano fumanti
Seguo il ratto cammino con occhio intenerito...
Mi capiscono... ed ecco il mio desco imbandito!


SILVIA

Comprendo — Ed a Firenze ora vai certamente...


ZANETTO

Certamente?... no!... passo di là; ma se ridente
Mi si affaccia un sentiero che d’altra parte vada,
Lo prendo, e son felice di cambiare la strada.
Mi guida il mio capriccio, vo dove portan l’ali.
Come vanno le nuvole, e le foglie autunnali.
Son proprio quel che arriva non si sa da che parte,
Quel che ignora la meta, il sognator dell’arte,
Il pazzo innamorato di spazio e di orizzonti,
Quel che segue gli augelli, oltre il piano, oltre i monti
Talor mi arresto a cogliere alle siepi d’intorno
Le liane fiorite, la chitarra ne adorno,