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i tre amanti di bella 91



XXII.


     Dio che misura il vento all’agnello tosato
Perchè all’uom non misura, quando il verno è arrivato
De’ suoi dì tempestosi, le bufere del cuore?
Perchè, se su lo sterpo inaridisce il fiore,
L’amor non appassisce sotto i capelli bianchi?
Ah, piuttosto una serpe mi si configga ai fianchi
Che alloggiarvi il bell’angelo dei celestiali affanni,
Quando dal mio battesimo conterò sessant’anni!
Cavalier di ventura cerca castel fatato;
Ed è triste ospitare in tugurio gelato
Chi fa avvezzo alle fiamme dell’ampio focolare.
Sei vecchio, e chiedi amore, e ti ostini ad amare?
Sei vecchio, e dentro il pugno pur stringi il frutto sacro?
Vuoi che il prete ti trovi, all’ultimo lavacro,