Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
98 | TRATTATO |
tio, procede da quella contentezza, che l’animo riceve dell’armonia de gli strumenti, la quale opra, che gli spiriti s’ingagliardiscono facendo rivivare tutte le membra. Come medesimamente per ogn’altro strumento, che viene allegramente sonato si veggono, non solo gli spiriti nostri, per melanconici, che noi siamo, prendere allegrezza, ma l’istesse membra anchora ingagliardirsi. Et poi pe’l contrario si come gli predetti strumenti non allegramente sonati inducono melanconia, & languidezza ne gl’huomini cosi accade, che la voce del cavaliero opera nel cavallo, che non tanto quello non ardisse esser rincrescevol, ne vano,
ma sta in cervello, si pacifica, s’allegra, gode, & cresce, d’animo, & mostra
ancho all’hora maggior forza: ne per altro mezo, & aiuto, ciò si
può fare. Ma io con tutto questo non laudo la voce per cavalli
ammaestrati, per le cause dette di sopra, salvo, che a-
stretto da una necessità: come sarebbe in un caval-
lo alquanto tedioso per levarli co’l grido il
maligno animo, c’havesse. Il modo
poi, che si dee tenere, & il tem-
po in mandarla fuori
non dirò, per esse-
re cosa mol-
to di-
volgata, & sapputa, &
pienamente
scritta.