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punta, si come habbiam detto, & si conosce essere convenevole per volerle dare la sua proportione. Il suo ferro poi vuole avanzare dal mezo adietro, come gl’altri, per la larghezza. Et se si vuole alquanto imbordire non sarà, che bene; ma sia l’imbordiggione fatta di maniera, che non venga ad haver molto rilevata la pancetta. Et se si vorrà un pochetto di rampone, facciasi, ma alla Ragonesa; & tengasi tanto grossa la parte di dentro, che venga uguale à lui, & alla imbordiggione. Et volendosi, che il rampone avanzi un pochetto, si può fare, ma però poco; perche come ho detto più inanti, non li giova quando pone disuguale il piè in terra. Et sopra il tutto facciasi, che posto in opera il ferro non lo stringa nella parte di dietro; perche stringendolo gli nocerebbe; & alcuna volta tanto, che potria essere causa che li crepasse un quarto.


Dell'unghia forte, che nel tempo del caldo più s'asciuga. Cap. XVI.


ALle volte si trova una sorte d’unghia forte, che pe’l caldo assai patisce; perche tanto s’asciuga, che a pena’l cavallo si può reggere in piede. Questa oltre il ben essere ferrata, bisogna continuamente immorbidire, & maggiormente nel gran caldo, non usando cose desicative, come innavertentemente alcuni adoperano; ma humettative, & mollificative. Avertendo, che talhor simil unghia tanto si asciuga, che lasciando per trascuragine la punta d’essa troppo lunga, è facil cosa che’l piede si volti indentro, & s’astruppi (forse ciò per aventura incredibile ad alcuno) accadendoli ne più ne meno come se s’attignesse co i piè di dietro. Et quando il piede è di tal sorte, facilmente s’incastella, però bisogna haverne buona cura, & diligentia, & aprendo le calcagna non intrar troppo dentro, perche intrandovi s’indebolirebbe tanto quella parte, ch’il più delle volte il cavallo non se le potrebbe reggere sopra, stringendosi di più per ciò, che non farebbe. Et convien, ch’il ferro al piede, non sia stretto, ne misero ne li dia pena alcuna, acciò che meglio si ripossi in terra, & sopra il tutto uguale; percioche troppo patirebbe, eccetto però, che un pochetto imbordito, che non sarà se non bene. Et perche mi pare, che un tal cavallo non meriti esser tenuto in stalla, però non voglio maggior fatica in dirne altro, salvo, che chi l’havesse cura di venderlo, & d’accommodare alcuno, che lo servirà veramente d’amico.


Di piè forti, & vitriuoli, & ancho di quelli, che sono ò poco, ò assai fruellati. Cap. XVII


SI saprà, che vi sono unghie nere, forti, & sghiocciuole, hoggidì chiamate vetriole, perche si rasembrano di fragilità al vetro, tanto facilmente si spezzano, massime quando sono mal ferrate, et che il cavallo è cavalcato senza rispetto per alcuni luoghi, si come è sopra’l sasso. Et questi piedi, sono tanto sghiociuoli, che alle volte ferrandosi saltano via pezzi dell’unghie, et per essere cosi asciutte al-