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Pagina:Finazzi - Sulle antiche miniere di Bergamo, 1860.djvu/25

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biamo un amplissimo privilegio rinnovato da Giovanni Re di Boemia; e del 1335 è l’atto di Azzone Visconti; poi del 1385 quello di Galeazzo Visconti, che rispettano le concesse esenzioni e pienamente confermano i privilegi della Valle di Scalve, massime in ordine alle scavazioni e manifatture delle miniere. Dal 1405 Pandolfo Malatesta, e del 1419 il Carmagnola pel Duca di Milino Filippo Maria Visconti, e appresso del 1424 Bartolomeo Colleone per autorità avutane dal Duca Francesco Sforza, danno nuove conferme a quelle essenzioni e a quei privilegi. Verso la fine del 1427, la Valle di Scalve, siccome Guelfa e legata alle democrazie artigiane di Bergamo e di Brescia, fu tra le prime ad accogliere il Dominio Veneto; e però il 2 giugno del 1428 il Foscari si affrettava e compiaceva di notificare ai cari e fedeli uomini di Scalve «come fossero rispettati e confermati i loro privilegi». Privilegi poi che tornano ad ogni tratto confermati da una serie di Ducali, che si succedono se non ad ampliarli certo a mantenerli od a rimetterli ove fosse stato bisogno nel loro pieno vigore. Tantochè al cadere della Veneta Repubblica la Valle di Scalve vantava ancora pressochè intatti tutti i suoi privilegi; fra i quali questi erano singolarmente notevoli: 1. l’esenzione dal servizio militare, 2. il diritto esclusivo d’aprire e possedere miniere entro i confini della Valle, 3. la fabbricazione della polvere da mina, 4. la conservazione e l’osservanza del proprio Statuto e degli ordini e capitali sulle miniere e sui forni stabiliti a norma delle antiche consuetudini della Valle.

Quanto allo stato attuale delle nostre miniere fin dallo scorcio del passato secolo il benemerito nostro prof. Maironi da Ponte, nella sua già citata Memoria orografica mineralogica delle montagne di Val di Scave e Bondione scriveva: «La Valle Bondione e la Valle di Scalve hanno delle cave di ferro abbandonate, e degli indizi che vi esistano degli altri minerali, che con vantaggio si potrebbero cavare. Ma la mancanza di Società, che vi rivolgano i loro studi e vi im-