Pagina:Fingal poema epico di Ossian.pdf/8

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menti simili, e se esistessero ancora dei poemi realmente composti nel IV secolo, riuscirebbe impossibile il comprenderli.

Macpherson pubblicò il testo erso del VII libro di Temora; ma la stampa fu fatta sopra una copia sua particolare, e l’originale non venne giammai prodotto. Macpherson di Strathomashie, che pretendeva di avere coadiuvato a trascrivere i poemi, sia dietro vecchi manoscritti, sia dietro la tradizione orale, dice che uno di quei vecchi manoscritti datava dal 1410. Lord Kames afferma che i primi quattro libri di Fingal furono copiati da un manoscritto gaelico su carta velina del 1403, trovato dal traduttore nell’isola di Sky. Evidentemente lord Kames non fa che ripetere un racconto di Macpherson senza aver veduto egli stesso un manoscritto che non fu mai prodotto. Il più antico manoscritto scozzese conosciuto, la Cronaca di Winton, nella biblioteca reale di Edimburgo, non risale oltre il 1420.

Le fonti autentiche addotte da Macpherson e dai suoi amici erano assai numerose, ma all’esame si trovarono tutte false. Una di tali fonti originali era, dicesi, il Red Book (Libro Rosso, libro di canzoni) del bardo della famiglia Clauronald; esso trovavasi in mano di Macpherson e conteneva alcuni dei poemi tradotti da lui. Il possessore fu forzato dalla minaccia d’un processo giudiziario da parte della famiglia Clauronald a produrre il libro, che era datato dall’8 settembre 1726 e non conteneva che un solo canto relativo ad Ossian e una piccola ballata sulla longevità dei Fiani.

Se il preteso traduttore di Ossian fosse stato di buona fede, avrebbe avuto una risposta facilissima a tutti gli assalti; era la pubblicazione degli originali. I suoi concittadini per rimborsarlo delle spese di stampa, fecero una sottoscrizione di mille sterline che gli vennero consegnate. Egli le serbò fino alla morte senza farne l’uso desiderato, e lasciò ai suoi esecutori testamentari la cura di pubblicare gli originali ersi. Essi vennero alla luce sotto questo titolo: The Poems of Ossian, in the original gaelic, with notes and observations, by John M. Artur; Londra, 1807, 3 volumi, in-8°. Il testo era accompagnato da una traduzione latina letterale di Roberto Macpherson e preceduto da