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Pagina:FirenzeartigianaDelLungo.djvu/105

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agna gentile 95

e '1 Vicario di Cristo con la soma de le chiavi e del manto al nido torna, sì che, s' altro accidente noi distorna, vedrà Bologna e poi la nobil Roma. La mansueta vostra e gentil Agna abbatte i fieri Lupi : e cosi vada chiunque amor legittimo scompagna ! Consolate lei dunque, eh' ancor bada, e Roma che del suo sposo si lagna; e per Gesù cingete ornai la spada. Il sonetto è, come pur troppo anche le altre poesie civili del Petrarca, anepigrafo: il che, come per alcune di esse ha provocato e ali- mentato tante controversie di argomento e di tempo, così a questa ha procurato che non si riconoscesse ciò che a me non sembra dubi- tabile, eh' ella è diretta ai Fiorentini. Dico, non « ad alcuni amici fiorentini », che, fra le inter- petrazioni date, è la meno lontana dal conte- nuto reale, ma ai Fiorentini, a Firenze, alla città della quale egli si sentiva, nonostante i natali dell'esilio, glorioso figliuolo. Che se a un sonetto di quello squisito artefice di bel- lezza da semplicità si addicessero i titoli am- biziosi che piacciono e giovano agli artificiatori moderni, il Sonetto potrebbe intitolarsi : Ai Fiorentini, per l' Impero, per la Chiesa, per la Crociata.