Pagina:FirenzeartigianaDelLungo.djvu/17

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nella storia e in dante 11

gloriose repubbliche nostre, che rispon- dono ad altri ideali di sapienza civile, e sono efficienti di altre energie alla vita ita- liana, potranno continuare, anche nei secoli che succedono di depressione nazionale, la loro storica funzione. Ma Firenze doveva cadere in quel momento della nostra sto- ria, perchè di là da quello, se potevano du- rare le sue tradizioni, non poteva la forma statuale nella quale essa era ciò che era. Tale l'avevano fatta tre secoli di libertà e di popolo. Popolo che il suo diritto allo stato coordinando e subordinando alla po- tenza del Comune, nello impedire agli altri elementi sociali la tirannide, conserva la vi- rile temperanza del vietarla anche a sé me- desimo: e se con Giano della Bella doma e soggioga i magnati superbi, con Michele di Landò sgomina e ricaccia ne' bassi fondi la inconsciente plebaglia venuta a galla da' Ciompi. Libertà di popolo guelfo, che dal patronato della Chiesa prende ciò che