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di buono questo offre per la resistenza alle violenze del diritto imperiale; ma respinge quello che le clericali ambizioni usurperebbero a impinguare il patrimonio nel quale è profanato il nome del povero Pescatore primo apostolo del Signore degli umili. La potenza di questo popolo, il fiorire di quella libertà guelfa, decorrono fra due date di storia imperiale italiana; 1250, 1530: dall’agonia di casa Sveva con la morte di Federigo II, al sormontare dell’Impero austroispanico con Carlo d’Asburgo. Dalla decadenza dell’Impero, rimpianta da Dante teorizzatore d’un potere civile supremo, unico, immediato, che da Dio emana e sovrasta alle genti, ne’ propri reggimenti libere ciascuna e pel magistero puramente sacerdotale del Papa cristiane, da quella benaugurata decadenza imperiale, Firenze attinge forza a’ suoi ordini di popolo e dà base allo stato. E lo stato popolare, durante la vacanza, pur da Dante invano de-