Pagina:Fisiologia del matrimonio.djvu/34

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Ora, non arrecando danno a niun pubblico giuramento, queste donne non appartengono in nulla ad un lavoro esclusivamente consacrato ai matrimonii legittimi.

È un dimandar ben poco per quest’articolo — si dirà — ma esso sarà di compenso a quelli che qualche amatore potrebbe trovar troppo gonfi. Se qualcuno, innamorato di una ricca usufruttuaria, vuol farla passare nel milione restante, la prenderà nel capitolo delle suore di carità, delle ragazzo di teatro o delle gobbe. Infine noi non abbiamo chiamato che cinquecentomila teste a formare quest’ultima categoria perchè succede spesso, come si è veduto piti sopra, che i nove milioni delle contadine l’aumentano d* un gran contingente.

Noi avevamo dimenticato la classe operaja e il piccolo commercio, per la stessa ragione: le donne di questo due sezioni sociali, sono il prodotto degli sforzi che fanno i nove milioni di Bimani femmine per elevarsi verso le alte regioni dell’incivilimento. Senza questa scrupolosa esattezza, molte persone considererebbero questa Meditazione di statistica oonjugale come uno scherzo.

Noi avevamo ben pensato di organizzare una piccola classe di centomila incuvidui, per formare una cassa d’ammortizzamento della specie, e per servir d’asilo alle donne che cadono in uno stato intermedio, come le vedove, per esempio; ma abbiamo preferito contar largamente.

È facile provare la giustezza della nostra analisi: una sola riflessione basta.

La vita della donna, si divide in tre epoche ben distinte; la prima comincia dalla culla e termina all’età nubile; la seconda abbraccia il tempo durante il quale una donna appartiene al matrimonio; la terza si apre coll’età critica, intimazione assai brutale della Natura, fatta alle passioni perchè cessino. Queste tre sfere d’esistenza, essendo presso a poco eguali in durata, debbono dividersi in numero uguale una data quantità di donne. Perciò, in una massa di sei milioni si trovano, salvo le frazioni che è agevole ai sapienti di cercare, circa due milioni di fanciulle da uno a diciotto anni; due milioni di diciotto anni almeno, dai quaranta al più; e due milioni di vecchie. I capricci dello Stato sociale, hanno dunque distribuito i due milioni di donne atte al matrimonio in tre grandi categorie d’esistenza, che sono le seguenti: Quelle che rimangono zitelle per le ragioni che abbiamo dedotte; quelle la cui virtù importa poco ai mariti; e il milione di mogli legittime delle quali abbiamo ad occuparci.

Voi vedete da questo spoglio abbastanza esatto della popolazione femminina, che in Francia esiste appena un piccolo gregge d’un milione di pecore bianche, ovile priviegiato dove tutti i lupi vogliono entrare.

Facciamo passare per un’altra trafila questo milione di donne già passato per il vaglio.

Per giungere ad un apprezzamento più vero del grado