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Ancora codesta idea della donna lavoratrice ripugna alla maggioranza: per tradizione, per cavalleria, per limitate o inesatte o errate considerazioni fisio-psicologiclie, per... paura della concorrenza economica, i più amano pensare e proclamare che la donna non è nata per combattere ma soltanto per amare, soltanto per essere in perpetuo il dolce peso dell'uomo.

Ma, quando manca l'uomo che voglia e possa assumerselo questo peso?

Non è più questione di considerazioni filosofiche ne di abitudini tradizionali: è questione di necessità. Poiché l'esperienza quotidiana dimostra che la fanciulla povera può essere destinata a lottare come i suoi fratelli, è necessario che ella si prepari a questa lotta come vi si preparano i suoi fratelli.

Un mestiere? E perchè no? Un mestiere o una professione o un’arte, secondo le attitudini, secondo la capacità, secondo la situazione sociale. Ma certo un dovere nuovo si impone ai genitori; quello di dare alle loro figlie, come lo danno ai maschi, il modo di vivere: un capitale o un mestiere.

Resa indipendente dal lavoro, la donna è armata contro tutte le difficoltà, è difesa da tutte le insidie che fin qui sfruttavano la sua